Psiche mafiosa, fondamentalismo, corpo femminile
Abstract
In precedenti studi sulla psiche mafiosa[1] abbiamo usato il concetto di fondamentalismo per definire la psicologia dei membri di Cosa Nostra. Caratteristica, dal punto di vista psichico, del fondamentalismo è la quasi totale sovrapposizione dell’identità ‘Io’ con l’identità ‘Noi’ dell’organizzazione, o in altri casi dell’etnia, della religione, della patria, del partito, della famiglia, del modello antropologico-culturale.
Le numerose ricerche ormai effettuate nel mondo mafioso hanno chiarito un punto di forza di Cosa Nostra sta nella sua capacità di produrre rapporti di ‘collaborazione’ con i poteri economici e politici, nel controllo del territorio, non solo col pizzo, ma creando ‘collusioni’ con la paura, la corruzione, la risoluzione di interessi privati, e nella sua organizzazione ‘aziendale’ militarmente supportata, come nella sua capacità di imporre i propri codici del silenzio ed omertà, negazione della propria esistenza, sostituzione dei valori ‘mafiosi’ a quelli sociali, deformazione dei tradizionali valori della cultura siciliana ai propri fini, rapporti nazionali ed internazionali con altri poteri e con le delinquenze organizzate a più livelli etc. Questo oggi si sta incontrando con esiti ancora confusi con altre diverse forme di fondamentalismo religioso (jihadismo), politico (dittature o populismi fascistoidi). Ma anche con culture democratiche opposte che valorizzano e rispettano l’alterità o con la chiesa di Papa Francesco.
La nostra ricerca-intervento si è basata su dati di prima mano: casi di figli e mogli di mafiosi in psicoterapia, interviste cliniche a figli di mafiosi latitanti o uccisi, a giudici, avvocati, agenti delle forze dell’ordine, collaboranti di giustizia, vittime, amministratori non collusi, associazioni antiracket, ecc.
Nei colloqui clinici con i collaboratori di giustizia, gli unici mafiosi disposti a parlare, è emersa la non soggettività e l’assenza di un ‘Io’, prima del terribile travaglio che li ha portati a collaborare con la giustizia (anche se ciò è stato per loro un terribile crollo di un’identità totalizzante).
[1] I risultati di queste ricerche sono stati pubblicati in numerosi articoli e diversi volumi presso l’editore Angeli: Lo Verso (ed.). La mafia dentro. 1998; Lo Verso G, Lo Coco G., Mistretta S., Zizzo G. (eds.). Come cambia la mafia. 2000; Lo Verso G., Lo Coco G. La psiche mafiosa 2002; Lo Verso G., La mafia in psicoterapia 2013. Giunta S., Mannino G., Lo Verso G., La dignità tradita 2017.
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ISSN: 2035-4630, Open-acess, peer-reviewed Journal, Tribunale di Roma 142/09, 04/05/09 - dir. responsabile: G. Colajacomo
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