La costruzione della relazione educativa
Abstract
Nell’articolo viene illustrata l’importanza che hanno le emozioni nella relazione educativa e nell’apprendimento facendo riferimento alla psicoanalisi e alle più recenti scoperte delle neuroscienze.
La relazione educativa diviene una educazione alle emozioni per realizzare quella che Goldman chiama ”intelligenza emotiva”. I bambini fin dalla nascita hanno bisogno di imparare a riconoscere, gestire e modulare il proprio mondo emozionale interno, per riuscire a sviluppare adeguati livelli di autonomia, autostima e competenze relazionali, senza rimanere intrappolati in un mondo pulsionale con scarse capacità di adattamento alle esigenze della crescita e della realtà.
All’interno del gruppo classe, l’alfabetizzazione emotiva potrà essere utilizzata efficacemente per elaborare conflitti irrisolti, ridurre le tensioni, contenere comportamenti aggressivi e provocatori, migliorare le relazioni tra insegnanti e allievi, e favorire rapporti di cooperazione, fiducia e solidarietà tra i ragazzi.
Il difficile compito a cui è chiamato l’insegnante è quello di trasformare il conflitto in una esperienza di apprendimento: è importante problematizzare, il riflettere sulle situazioni difficili conflitti per allargare l’area della pensabilità e scoprire inediti punti di riferimento.
L’obiettivo del lavoro educativo è consentire al ragazzo in difficoltà di riappropriarsi dei suoi problemi, per diventarne consapevole e trasformare le modalità per affrontarli, riconoscendo i propri limiti, ma anche le proprie capacità, per raggiungere maggiore serenità e benessere.Full Text
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ISSN: 2035-4630, Open-acess, peer-reviewed Journal, Tribunale di Roma 142/09, 04/05/09 - dir. responsabile: G. Colajacomo
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