Psicoterapia e responsabilità
Abstract
Servendosi dei riferimenti ad un romanzo di Campanile l’Autore delinea, per analogia, importanti questioni etiche sulla relazione terapeutica. La comprensione del transfert è da sempre uno degli strumenti fondamentali della cura psicoanalitica; oramai non possiamo più considerarlo come semplice ripetizione di relazioni esperite nella prima infanzia ma, seguendo un’ottica relazionale, esso è co-costruito nell’incontro tra terapeuta e paziente.
Dal momento che si sta parlando di una interazione, il terapeuta non può non incidere sullo sviluppo della relazione e questo pone la questione della responsabilità. In che termini si è responsabili in quanto psicoterapeuti? L’idea di responsabilità implica il concetto di libertà: la possibilità cioè di orientare la propria azione avendo margini di discrezionalità.
La una prospettiva relazionale impone l’obbligo di interrogarsi sulla propria partecipazione a quanto accade nella situazione clinica, cioè sui possibili esiti delle nostre azioni. Il fatto di essere coautori della relazione mette il terapeuta nelle condizioni di poter proporre opzioni alternative a quelle ipotizzate ed offerte, spesso in modo altamente costrittivo, dal paziente stesso. Il compito del terapeuta è quindi quello di esplorare, individuare e sviluppare con il paziente alternative diverse da quelle che egli tende a configurare sulla base della propria storia personale.Full Text
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ISSN: 2035-4630, Open-acess, peer-reviewed Journal, Tribunale di Roma 142/09, 04/05/09 - dir. responsabile: G. Colajacomo
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